La festa della Liberazione e quella del Primo Maggio sono diventate l'occasione per sedicenti benpensanti e pseudo giornalisti che fanno a gara, anche a livello locale, per tentare di dare la loro interpretazione in un goffo tentativo del tutto fuorviante rispetto al giusto significato di questi eventi di portata storica. La Liberazione è una ricorrenza che va ricondotta al doveroso ringraziamento della lotta partigiana, a quei giovani e meno giovani che ebbero il coraggio di perdere la vita per la LIBERTA' QUELLA VERA E NON QUELLA DI CARTAPESTA di cui si appropriano i miseri governanti in mala fede. Mi spiego. Chi crede nei valori della Resistenza e della Libertà di un Popolo deve fino in fondo dimostrare di essere degno di quei valori; accade al contrario che, dopo le dichiarazioni ed i discorsi osannanti, questi uomini, ogni giorno, assumono decisioni contrarie a quei principi di Giustizia, Lealtà, Onestà che sono alla base di quei principi, fino ad ipotizzare lo sconvolgimento della nostra Costituzione nata proprio dal fuoco di quel nuovo mondo che aveva abbattuto una dittatura che aveva causato milioni di morti; quel fuoco che arde sulla memoria dei sacrifici e sul ricordo di quegli onesti che, se presenti oggi, si ribellerebbero a questo misero modo di essere e di operare. Anzi, una parte di questo mondo tenta di deridere e squalificare l'Unità di Italia in violazione del comando costituzionale fondativo; penso ai Padri Costituenti, e, a ancora più di recente, al Presidente Pertini ed al Presidente Ciampi. Altri uomini con le palle e con la dignità da sempre ricondotta a quei principi. Così la festa del primo maggio dedicata al Lavoro ed ai Lavoratori; chi li difende ? Come si difende il Lavoro, con leggi che incoraggiano un disumano tritacarne per la gente che ha una retribuzione che basta per sopravvivere, mentre è costretta ad una pressione fiscale di fronte ad una classe politica e parassitaria che e vive di politica e di parole ? Quale speranza per il nostro Popolo ? Chi può rispondere.
Giuseppe Massi
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