venerdì 3 giugno 2011

Al popolo la Vittoria

Al Popolo la VITTORIA

Qualcuno si arrabatta, in modo dilettantistico e fazioso, ad arzigogolare sull’esito delle recenti votazioni amministrative comunali e provinciali ed in particolare per quelle dei due comuni di Milano e Napoli. Tutti sono concordi nel riconoscere la sonora “batosta” (‘mbacce a li dinde) ricevuta dal caimano, in prima persona, dal SUO partito e da quello della Lega, con notevole disappunto e sconforto delle “sciaquette caricate a molla e gli sciacquoni-servi-anzicheno”. Ma non se ne fanno una ragione, nonostante che questo giudizio sia stato espresso anche dai giornali di proprietà del grande bugiardo-barzelettiere. Singolare è la circostanza delle dimissioni da sottosegretario rassegnate dall’On.le Melchiorre, giudice militare, la quale non ha resistito alla pietosa scena del caimano che “confessava” al Presidente degli USA (horresco referens) di essere perseguitato dai Giudici Italiani. Obama, che lo guardava più che perplesso, basito, sconcertato. E poi il due giugno in occasione della Festa della Repubblica: il ricevimento del nostro Presidente Napolitano per i Capi di Stato del Mondo; lo stupore e l’ammirazione dei Grandi di fronte alla magnificenza delle nostre Opere Artistiche a Roma e nello stesso Palazzo del Quirinale. Questa ammirazione che stride, in forte contrasto, con la figura ed il comportamento pubblico del caimano che non ha fatto altro (e continua) che infangare la nostra Storia, la Nostra Dignità di Italiani, la Nostra Patria dei Grandi della Storia, ridicolizzando il Nostro Popolo e la Nostra Cultura.
A Milano ed a Napoli, oltre che a molte altre città e province del Nord, è sorto un vento nuovo, già annunciato di rivolta verso questo modo di essere, di fare e rappresentare l’interesse pubblico. Pisapia, nonostante le velenose aggressioni subite in particolare dalla “Mummia” Moratti, ha stravinto; ma la Storia e la Maggiore Vittoria è di Napoli per il mio amico Luigi De Magistris, che ricevetti a Mosciano (insieme a Sonia Alfano e Carlo Vulpio) in occasione delle elezioni al Parlamento Europeo, per iniziativa di Leo Nodari di Società Civile.
Quella Napoli che io ho amato ed amo, dove visse ed operò mio zio Augusto Meloni, emerito professore universitario. Luigi ha insegnato al piccolo mondo della “politichetta nostrana” che è l’Uomo con la sua dignità ed onestà a proporsi al Popolo ed a vincere, al di là degli artefatti schieramenti di fazioni lui che appartiene all’Italia dei Valori. E poi la pietosa scena di tal Formigoni, Presidente della Regione Lombardia (comunione e liberazione) che all’ultima puntata di Ballarò non ha saputo fare altro che “aggredire” Luigi per le sue attività di Pubblico Ministero, paragonando istericamente e vanamente, la funzione ed il futuro di un Sindaco a quella vergognosa decisione della sottrazione dell’inchiesta al tempo avviata per le nefandezze che hanno coinvolto di soliti corrotti e corruttori. E poi la Santanchè dalle “Grandi Labbra” a Spazio Santoro disperata e velenosa, bontà sua, contro il Grande (questa volta) Adriano Celentano.
Questa è la storia del Vento che cambia, alla quale si aggiungerà, inevitabilmente, anche il favorevole esito dei “referendum” del 12 e 13 giugno, che ancora oggi il caimano cerca di contrastare, miserevolmente ed inutilmente, umiliando quel Popolo da lui invocato per le sue “strane” e “fittizie” vittorie, affermando gratuitamente “che il referendum non cambia niente” bugiardo ! Oggi ha nominato segretario del partito delle liberà vigilate Alfano l’Africano-testa di moro, quello delle leggi ad personam, per intenderci, e delle inchieste per le toghe rosse (vergogna!) Ma nulla cambia.
Quel signore, il caimano, che si è fatto costruire sulla capoccia un “vomito di asfalto” come dice Grillo, non ricorda la terribile massima “Memento homo quia pulvis es et in pulverem revereteris”, che si associa all’altra “memento mori” che i saggi Romani usavano ricordare ad un generale che rientrava in città dopo un trionfo bellico. Cosa dirà la Storia di quest’uomo, cosa scriveranno i libri di quest’uomo ? Lui ci pensa e ci pensa la Chiesa che ha timore spesso di ammonire il Mondo, anche accogliendo quest’uomo nella Casa di Dio ? Queste massime sono valide ovviamente, per tutti, compreso chi scrive e che non ha paura della sua vita miserevole trascorsa ma non ancora finita. Ma altri pentimenti si dovranno affacciare nella vita di ogni giorno in questa nostra “moscianetta”:altro vento soffierà sulle mura di Musiano, quella Musiano devastata dagli “innominati” ed innominabili”; ma questa è un’altra storia.
Giuseppe Massi.

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