sabato 11 settembre 2010

I nuovi barbari

Per la gioia del giovane Mirko Rossi riportiamo lo scritto di Massimo Amante, segretario locale del Circolo Rifondazione Comunista, pubblicato sul mitico blog Lettera 32.
"Lettera 32
Da Massimo Amante riceviamo e pubblichiamo.
La comunità Moscianese è da poco uscita vittoriosa da una tenzone contro l'attuale maggioranza comunale la quale voleva costruire un palazzo sul belvedere, occupandone in parte il lato Nord, con la previsione dell'abbattimento delle aquile imperiali di provenienza fascista. Ma il destino beffardo sembra voler dar ragione al nostro sindaco abbattendo, per esso, una delle aquile e la colonna sulla quale essa era appollaiata. Infatti, erano tre giorni che i nostri vigili tentavano di combattere la crescente inclinazione della colonna facendo delle foto che ne avrebbero dovuto scongiurare la caduta ma nulla hanno potuto contro il destino oramai segnato del predatore, che sabato notte u.s. si è abbattuto sul selciato del belvedere. Il semplice provvedimento di far rimuovere un tirante agganciato alla colonna pericolante, che reggeva, sembra, delle luminarie, non è stato preso.
Il fiero rapace, memore delle antiche gesta, grazie anche alle rinnovate simpatie suscitate dall'oppositore di Berlusconi (parlo di Fini chiaramente), avrà anche tentato di spiegare nuovamente le ali per spiccare il volo che l'avrebbe salvato ma il destino, mascherato da addobbo festivo, ha avuto il sopravvento.
A parte le facili battute (ma a volte si deve ridere per non piangere), è necessario affermare che i simboli del nostro recente passato, pur se forieri di terrore e morte, come i simboli del fascismo, debbono rimanere al loro posto, ad imperitura memoria e monito. E va scongiurato ogni tentativo di ridurre tali simboli a semplice oggetto di incuria e vandalismo (si veda lo stato di abbandono nel quale versa il belvedere ed i locali sottostanti). Bisogna rifuggire con forza dalla strategia dell'emergenza che, alla fine, giustifica l'urgenza.
Lo stato di degrado del nostro patrimonio storico ed immobiliare ha raggiunto un grado tale che chiunque si sente di commettere atti di vilipendio nei suoi confronti senza aver nemmeno la coscienza del danno arrecato all'intera comunità ed alla storia.
Vorrà ora, il nostro Sindaco, scendere dal palazzo nel quale si è rifugiato a partire dal suo insediamento e prestare orecchio al grido di questo nostro paese e della popolazione che lo abita? O vuole rimanere composto nella sua rigidezza andando avanti per una strada che, i fatti lo dimostrano, è sbagliata? Vorrà il nostro primo Cittadino prestare orecchio alle istanze dell'opposizione (che rappresenta il 50% dell'elettorato) per non trovarsi nelle precarie condizioni di equilibrio nelle quali si è trovata la colonna che reggeva l'aquila? Con conseguente rovinosa caduta?
Massimo Amante, Segretario del locale circolo del Partito di Rifondazione Comunista.
lunedì 30 agosto 2010 20:59:00 GMT+02:00
giuseppe massi ha detto...
Bravo Massimo, condivido in tutto e per tutto quanto hai scritto.
Prego il giovane Mirko Rossi di leggere questi commenti e di farmi sapere. Giuseppe Massi.
martedì 31 agosto 2010 15:51:00 GMT+02:00
mercoledì 1 settembre 2010 13:23:00 GMT+02:00"

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